ANELLO DI COSTARAINERA

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Tempo di percorrenza: 2 ore

Difficoltà: T

Dislivello: 250 metri

Dal monumentale edificio dell’ex ospedale “Giuseppe Barellai” (1920-1930) si attraversa la Via Aurelia e si imbocca la lunga salita asfaltata per Piani Paorelli, che ci si para dinanzi, sino a raggiungere l’area verde e il parco giochi nei pressi del quale si trova un’intersezione stradale; da qui, percorrere la via maestra senza compiere alcuna deviazione e, quindi, continuare lungo la salita asfaltata sino a incontrare la sua naturale prosecuzione rettilinea che si addentra fra orti coltivati, fasce di ulivi e gerbidi e che, man mano, diviene una mulattiera sempre più stretta che si snoda progressivamente nella macchia mediterranea offrendo una vista spettacolare sul mare.

Si prosegue sempre in salita lungo la mulattiera petrosa, la “Via della Costa”, tenendo sempre come riferimento il viadotto dell’autostrada sino a ritrovare e ad attraversare la strada provinciale, dove si trova qualche passo più in là, la bella pensilina dipinta dall’artista Gregorio Mancino, e subito in fronte, il carruggio di Via San Giacomo, uno dei tratti che formavano la lunga rotta o il “cammino” di Santiago de Compostela e che, oggi come un tempo, conduce direttamente attraverso il centro storico del borgo di Costarainera.

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Terminato il breve rettifilo, si giunge ai piedi dell’incantevole piazzetta della chiesa, Piazza San Giovanni Battista, dove si può ammirare un pregevole complesso religioso di età barocca formato dall’omonima chiesa parrocchiale e dall’adiacente oratorio di San Carlo Borromeo, o della Santissima Trinità (prima metà del secolo XVIII).

Da qui, si riprenderà a salire per il ripido carruggio di Via Sant’Antonio che rappresenta una naturale prosecuzione della via di San Giacomo e che conduce direttamente all’interno della storia stratificata del borgo, fra crocicchi antichi e case-torri perfettamente conservate e, sempre più in alto, oltre le mura delle ultime case, verso uno dei siti più suggestivi ed evocativi dell’intera vallata, la chiesa di Sant’Antonio Abate (secoli XIII-XVII), uno dei gioielli dell’architettura medioevale dell’Estremo Ponente Ligure.

Dopo una sosta doverosa nella quiete silenziosa di questo luogo così ricco di storia e fascino, si rientra sulla sinistra, percorrendo la via sterrata che discende in regione “Ciose” e sulla carrozzabile che porta in direzione Cipressa, da dove si potrà camminare sul marciapiede godendo della splendida vista che spazia sulla marina della vallata, dai Piani agli Aregai.

Prima di raggiungere questo secondo paese, dopo alcune centinaia di metri lungo il marciapiede panoramico, sulla sinistra, si apre una nuova mulattiera che, dapprima sterrata, diviene poi un selciato che si getta verso il mare addentrandosi tra oliveti argentati, verdeggianti alberi di fico, orti e gerbidi; giunti nel suo tratto finale, la mulattiera sbuca nuovamente sulla strada asfaltata (Via Pagano) e, tenendo sempre la sinistra, ci condurrà verso la chiesa parrocchiale dei Piani Paorelli e, quindi, sull’Aurelia e, infine, nuovamente di fronte all’ ex ospedale.