Tempo di percorrenza: 2 ore e 30′
Difficoltà: T/E
Dislivello: 250 metri
Dall’oratorio barocco di San Lorenzo (o della Misericordia), posto all’interno del borgo omonimo a ridosso dell’incrocio dell’Aurelia, si percorre brevemente la strada provinciale verso monte in direzione Costarainera-Cipressa-Lingueglietta e, dopo un centinaio di metri, sulla sinistra, si raggiungerà la tabella stradale che segnala l’inizio del Comune di Costarainera.
Giunti a questo punto, occorre proseguire lungo il limite della strada carrozzabile per poche decine di metri sino a imboccare una ripida salita in cemento che si apre sulla sinistra perdendosi in un nugolo di case e palazzine; risalire senza mai abbandonare la direzione maestra per giungere rapidamente a percorre il fondo di un’antica mulattiera che s’inoltra fra gerbidi, coltivi e campagne di ulivi.
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Seguendo la via maestra, l’itinerario ci condurrà a doppiare gli esigui resti della Torre “del Falodio” (una delle tante torrette e presidi difensivi posti a guardia della costa e dei borghi dell’entroterra all’epoca degli sbarchi dei pirati turco-barbareschi nel corso del XVI e XVII secolo) e a inoltrarci all’interno di un rado abitato di villette e residenze private, che ci accompagneranno ancora una volta verso il manto asfaltato della strada provinciale.
Attraversata nuovamente la carrozzabile, non resta che imboccare la spaziosa mulattiera che si addentra fra gli ulivi proprio dinanzi a noi e, quindi, risalire in direzione del borgo: si tratta della via di San Giacomo, cui è intitolata l’edicoletta votiva che si trova poco più in alto, una di quelle piccole arterie che innervano ancora il territorio circostante e che, in epoca medioevale, agganciavano le genti del luogo, e non soltanto, ai grandi itinerari internazionali di pellegrinaggio diretti verso Roma e la Terrasanta o, come in questo caso, a Santiago de Compostela.
Terminata la salita, ai piedi del borgo, si attraverserà nuovamente la carrozzabile per riprendere il cammino lungo Via San Giacomo o Via Dante (una sua pittoresca deviazione) e, quindi, sfociati nella rinnovata piazza Vittorio Emanuele II, si riprenderà a salire avendo cura di toccare i principali monumenti che arricchiscono la maglia urbana del borgo di Costarainera: la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista e l’adiacente oratorio di San Carlo Borromeo e della Santissima Trinità (prima metà del sec. XVIII), le case-torri del centro e, infine, attraverso via Sant’Antonio, uno dei siti più scenografici ed emozionanti dell’intera Valle, l’antica chiesa di Sant’Antonio Abate (secoli XII/XIII-XVII/XVIII).
Da questo luogo estremamente suggestivo ed evocativo si proseguirà verso sinistra, imboccando un piacevole sterrato che ricalca un itinerario di mezza costa di origine medioevale (secoli X-XI) e che, in una lenta discesa, ci condurrà nuovamente attraverso una selva di pini e qualche rado uliveto, nel fitto della macchia mediterranea, sino a guadagnare la porta d’ingresso al centro storico di Cipressa e a una delle sue zone più antiche, il quartiere fortificato del “Castello”.
A questo punto il carruggio prenderà a scendere in direzione del polo religioso barocco del borgo, l’ampio piazzale dove si fronteggiano le moli imponenti della chiesa parrocchiale della Visitazione di Maria Santissima (1644-1654) e dell’oratorio della Santissima Annunziata (prima metà del sec. XVIII), offrendo tuttavia la possibilità di compiere una bella deviazione in salita in direzione della cinquecentesca torre “del Gallinaro” (pregevole e ben conservato baluardo difensivo dell’epoca degli sbarchi turco-barbareschi), che domina la costa fino a Sanremo e oltre. Proseguendo attraverso il quartiere dei “Martini” e giungendo verso la pregevole casa-torre che lo presidia, si potrà ritrovare un’altra breve mulattiera che ridiscende verso il mare.
Questa stradina, che ci obbliga a percorrere un breve tratto di carrozzabile verso sud, riprende campo dopo un centinaio di metri, sulla destra, e ci offre la possibilità di visitare un’autentica “villa di delizie”, Villa Biener, uno dei più significativi parchi di arte contemporanea del panorama ligure di Ponente che è stato concepito e pazientemente portato a termine dall’artista e collezionista ungherese Judith Török e dal compagno e artista Carlo Maglitto.
Lasciata la villa, i suoi giardini, le opere e gli splendidi mosaici e le ceramiche policrome, si ritornerà brevemente sulla carrozzabile di una delle discese più celebri del ciclismo italiano e internazionale, “la Cipressa”, in direzione della marina degli Aregai, dove ritroveremo la Via Aurelia e un punto di accesso alla pista ciclabile, che ci consentirà di chiudere il nostro giro all’interno del borgo di San Lorenzo al Mare.