PILLOLE DI STORIA

La storia di San Lorenzo al Mare è, da secoli, la storia di due piccoli borghi marinari rivali affacciati sulle sponde di un fiume, “l’aqua Civecie”, che prima di gettarsi nei flutti della marina traeva da essi il proprio nome. Il più antico dei due borghi, quello posto sulla sponda occidentale del fiume, venne fondato nella prima metà del XII secolo per volere dei Signori di Lingueglia su un fazzoletto di terreno che, con ogni probabilità, venne sottratto al governo dei monaci benedettini del Principato di Villaregia per crearvi un piccolo scalo marittimo a servizio della Signoria e del castrum di Lingueglietta.

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Di un secolo circa più recente, il borgo posto sulle sponde orientali del fiume, venne fondato nel 1252 per mandato ufficiale di Porto Maurizio, che vi insediò alcune famiglie di coloni provenienti dall’agro al fine di contenere la spinta espansionista dei Lengueglia e presidiare i confini occidentali della Communitas. I due nuclei principali del paese attuale, dunque, ebbero un’origine diversa e, sebbene uniti nella comune intitolazione a San Lorenzo (santo patrono dei Genovesi e simbolo indiscusso dell’autorità sviluppata dal capoluogo durante il corso del Medioevo) seguirono le alterne vicende politiche delle istituzioni cui facevano capo. In questo modo, il minuscolo borgo occidentale soggetto ai Lingueglia si riconobbe storicamente nell’oratorio di San Lorenzo (o della Misericordia), che venne fabbricato al di qua del fiume e che funzionò per qualche secolo da chiesa parrocchiale. Al contrario i cittadini del borgo opposto, del Comune di Porto Maurizio, sostenuti da un organismo politico vasto, solido e meno isolato, crebbero di numero riconoscendosi nella loro parrocchiale, che venne dedicata a santa Maria Maddalena e posta immediatamente a ridosso del litorale.

Non stupisce più di tanto, in questo senso, rilevare come le principali vicende storiche dei due borghi siano legate indiscutibilmente alle reciproche contese, liti, violenze e, persino, agli omicidi perpetrati specie dal borgo “sinistro” dei Lengueglia al fine di affermare la propria supremazia politica, civile e religiosa. Una lotta incarnata dalle alterne fortune dell’oratorio di San Lorenzo che, faticosamente imposto come unica chiesa parrocchiale fra XV e XVI secolo, decadde presto al ruolo di semplice cappella officiata a discrezione dei presbiteri che celebravano alla Maddalena, per maggiore comodità dei due terzi circa della popolazione. Da qui partirono alcune delle flotte che rimpinguarono le forze vittoriose, e gloriose, dei Genovesi alla battaglia della Meloria (1284) e, sempre da qui, partirono le aggressioni armate dei pirati turco-barbareschi che devastarono le coste e l’entroterra durante il corso del XVI e XVII secolo. Il lento percorso di unificazione dei due borghi risale soltanto al XVIII secolo, quando venne definitivamente assegnata alla chiesa della Maddalena il rango di unica parrocchiale e Napoleone Bonaparte (1798) procedette a ricomporne i malumori e a sancirne anche lo status giuridico il quale, da allora, non venne più modificato.

“Il porticciolo”, punto di ormeggio della valle

In quello che adesso è il punto di ormeggio del Comune di San Lorenzo, chiamato da tutti “il porticciolo”, prima sorgeva una sottile spiaggia di sassi in una zona chiamata  Punta San Lorenzo. Intorno agli anni ’70, in concomitanza con la creazione del condominio fronte mare, venne dato in concessione ai condomini lo spazio acqueo affinché costruissero un punto di ormeggio, quale opportunità per lo sviluppo turistico.

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Così come venne creato negli anni settanta così il porticciolo rimase fino al 2000, fino a quando cioè la concessione non passò in mano al Comune che iniziò una serie di migliorie, prima fra tutte la risistemazione del pennello principale così com’è oggi. Inoltre venne realizzato un canale  interno, necessario a fermare ulteriormente il mare quando sovrappassa la struttura principale, e nel 2009 vennero rifatte le banchine con 90 gavitelli e colonnine per l’acqua e l’energia elettrica. Proprio per la sua conformazione, l’imboccatura del porticciolo tende ad insabbiarsi; per questo ogni anno vengono effettuati dragaggi e per questo di fatto non si parla di porticciolo bensì di punto di approdo per barche di piccole dimensioni (7,5m di lunghezza e 3m di larghezza massimo), con un pescaggio non superiore ai 2 m circa. Un esempio di barche presenti? I gozzi, che i pescatori usavano un tempo ed usano ancora per pescare col palamito o la traina leggera, sotto costa, con l’esca viva per dentici e ricciole.

L’approdo, uno spazio di 16.000 m2 compreso lo specchio acqueo, oggi vive nel cuore del paese ed è luogo di conferenze, feste e sagre oltre che sede sociale di un circolo nautico, ma fino a trent’anni veniva vissuto da cittadini e turisti quasi come una zona esterna a San Lorenzo, staccata, lontana dai tutti e vicina solo al condominio. Tant’è che i pescatori non ci mettevano le loro barche che invece tiravano in secca grazie ad uno scivolo presenze nella zona della via mare dopo Piazza Garibaldi. Ora, grazie al lavoro del Comune e alla presenza di un circolo per la nautica sociale, dato in gestione all’Ass. “I delfini” nel 2009, il distacco tra il porticciolo, poco frequentato, e gli abitanti di San Lorenzo si è mano a mano ridotto e la zona è diventata parte del cuore del paese e punto di riferimento anche per alcuni stranieri che ormeggiano qui la loro barca per tutto l’anno.

Sulle banchine si organizzano sagre, come quella di ferragosto dedicata al “pesce spada” che riunisce soci e amici del mare che mangiano sul porto il pesce spada abbinato al “cundijun” (tipica insalata a base di  pomodoro) e feste, come la festa Patronale di Santa Maria Maddalena, il 22 luglio, quando una barca viene addobbata come un altare e viene celebrata una messa solenne nella darsena dei pescatori. Infine, in alcune serate estive, proprio nella sede del circolo nautico, vengono proiettate foto e video dei meravigliosi fondali del mare della Valle, in compagnia di subacquei e appassionati. La volontà di rendere tale spazio un luogo di aggregazione sempre più vivo, così come l‘impegno di fare diventare la sede del Circolo Nautico un punto di incontro significativo tra l’antica cultura marinara e la collettività ad essa dedita, rimangono, oggi come in passato, importanti obiettivi dell’attuale amministrazione, in sinergia con le forze e le componenti del territorio.

San Lorenzo al Mare