DA VISITARE A TORRE PAPONI

Monumenti e luoghi d’interesse storico, artistico e culturale

Chiesa parrocchiale dei Santi Cosma e Damiano: sistemata al centro di una serie studiata di quinte architettoniche che affacciano sull’omonima piazzetta, la chiesa parrocchiale dei Santi Cosma e Damiano, al pari del contesto che l’accoglie, rappresenta uno dei monumenti barocchi più ricchi e suggestivi dell’intera vallata e, senza dubbio, dell’Estremo Ponente Ligure.

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Oratorio confraternitale della Santissima Annunciazione: posto perpendicolarmente al corpo di fabbrica della chiesa parrocchiale, a integrazione delle quinte architettoniche programmate in epoca cinque e seicentesca, l’oratorio della Santissima Annunziata presenta una veste barocca “di transizione” (pulizia delle superfici, lesene binate, timpano di stampo ancora classicista, parco ricorso a un corredo plastico in stucco dipinto e finestrature ovaliformi), che trova confronti puntuali o, meglio, sviluppi immediati negli oratori di Pietrabruna e Civezza.

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Oratorio campestre di Sant’Antonio da Padova: posto subito al di fuori del borgo, là dove il tracciato di un’antica mulattiera conduce alle fasce olivate e al cimitero, l’oratorio di Sant’Antonio da Padova presenta una conformazione tipica degli edifici cultuali campestri: un’aula di forma rettangolare e contraddistinta, in alzato, da una facciata a capanna perforata da una coppia di finestrelle rettangolari “di devozione” munite di grata e, sotto il vertice delle falde di copertura, da una lunetta addossata a una piccola nicchia nel quale è collocata una tabella dipinta e stuccata in cui è riprodotta l’effigie del santo titolare.

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Cappella campestre di San Bartolomeo: immersa fra gli olivi che fanno ala alla mulattiera che dall’oratorio di Sant’Antonio da Padova conduce verso il recinto del cimitero, la cappella di San Bartolomeo presenta un aspetto semplice e dimesso: un piccolo saccello a pianta quadrata e abside semicircolare, dotata di una facciata a capanna e un arco a tutto tondo che incornicia l’ingresso munito di cancellata. Difficile ricostruire le vicende di un sì piccolo edificio di culto, tuttavia, la sua intitolazione appare significativa per la storia devozionale della comunità locale che, di generazione in generazione, ha spesso battezzato nel nome di questo santo i propri concittadini.

L’arte e la devozione dei piloni votivi: esiste un percorso davvero suggestivo che si snoda fra le fasce di ulivi e i boschi di macchia mediterranea circostanti le case del borgo e che, tappa dopo tappa, conduce lungo gli antichi sentieri della devozione popolare.

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Museo d’Arte Sacra e delle confraternite: allestito con grande attenzione per i dettagli e gusto per la luminotecnica all’interno degli antichi locali voltati in pietra a vista della casa canonica che affaccia su via Giosuè Carducci, il Museo d’Arte Sacra di Torre Paponi rappresenta uno dei gioielli inattesi che impreziosiscono il tessuto urbano del borgo. Inaugurato pochi anni orsono dalla Ditta Papone Costruzioni.

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Museo della Giara e dell’Olio: inaugurato all’inizo del 2015, il Museo della Giara e dell’Olio di Torre Paponi nasce da un’idea lungimirante della Ditta Papone Costruzioni che, con la cura e l’attenzione che ne contraddistingue l’attività pluridecennale nel campo del restauro, ha saputo recuperare e rimettere in valore una casa quattrocentesca del centro storico, consacrando numerosi ambienti a ospitare un piccola galleria dedicata all’oro giallo della Valle del San Lorenzo.

Fra ambienti raccolti, stretti passaggi e antiche sale voltate ricavate nella pietra si snoda, così, un percorso museale estremamente suggestivo che, sottolineato da un uso sapiente ed evocativo della luce naturale e artificiale, offre al visitatore l’opportunità unica di ammirare una collezione notevole di giare da olio databili fra il XV e il XIX secolo e degustare, in ambienti appositamente dedicati, il prodotto dorato di questo generoso territorio (visitabile su appuntamento, per info contattare il Comune di Pietrabruna).

Monumento all’Eccidio di Torre Paponi : realizzato su progetto dell’architetto Bartolomeo Papone nel 1984, il Monumento all’Eccidio di Torre Paponi si erge ai piedi del borgo contro una quinta naturale di cipressi che richiamano atmosfere lugubri di morte ma, anche e soprattutto, prospettive di rinascita e immortalità.

Dedicato alle ventotto vittime del feroce massacro perpetrato dalle truppe nazi-fasciste fra il 14 e il 16 dicembre del 1944, l’opera rappresenta il tributo del borgo ai propri concittadini barbaramente uccisi nel corso di uno dei numerosi rastrellamenti tedeschi e, in una prospettiva più ampia, ai civili inermi trucidati sui prati di Pietrabruna e alle vittime innocenti degli altri borghi della Valle del San Lorenzo che hanno dato la vita nel corso del secondo conflitto mondiale e che, quando note, hanno meritato un’epigrafe nelle lapidi sepolcrali che campeggiano a perpetua memoria sulle piazze delle chiese parrocchiali.

Torre Paponi