DA VISITARE A CIPRESSA

Monumenti e luoghi d’interesse storico, artistico e culturale

 

Chiesa parrocchiale della Visitazione di Maria Vergine: sistemata al limite estremo della grande piazza, là dove ha inizio il rione Poggio, l’edificio conserva ancora forma e volume dell’originario progetto di Bartolomeo Melissano da Candeasco: una pianta rettangolare allungata ed espansa, voltata a botte e coronata da un coro profondo e rialzato, che ha perso le colonne di sostegno e la suddivisione in tre navate mantenendo inalterata, tuttavia, la serie numerosa di cappelle laterali e il loro prezioso ornamento a stucco e ad affresco.

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Oratorio dell’Annunciazione: sorto dirimpetto alla chiesa della Visitazione, l’oratorio forma un caratteristico dualismo architettonico barocco, dove i volumi della parrocchiale e della sede confraternale colloquiano direttamente e talvolta, come in questo caso, si sfidano apertamente.

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Ex chiesa-oratorio di Santa Maria “de Platea” (“della Piazza”): inserito all’interno del sedime urbano di via XX Settembre, l’arteria che conduceva verso la Piazza del Castello, nella “pigna” medievale di Cipressa, si trova un antico oratorio privato che, oggi abbandonato all’incuria e in condizioni di grave degrado, si riconosce ancora per via dell’architrave e dell’oculo centrale che ne sormontano l’ingresso principale.

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Oratorio di San Cosma (o dei Santi Cosma e Damiano): l’edificio si trova ai margini dello spiazzo che, nel Medioevo, rappresentava il principale affaccio pubblico e luogo di rappresentanza del “castrum”, ovvero la Piazza del Castello, e che, in epoca barocca, ospitava le case canoniche in una sequenza compatta di quinte architettoniche dietro cui comunicavano l’autorità civile e quella ecclesiastica.

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Fortezza “del Gallinaro”:: isolata sulla collina che ripara l’abitato di Cipressa, in posizione dominante la linea dell’orizzonte, la fortezza “del Gallinaro” (o “Gallinara”) è una testimonianza emblematica dell’ingegneria militare cinquecentesca e, di rimando, delle vicende luttuose legate alle incursioni turco-barbaresche che flagellarono i borghi della zona.

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Parco d’arte contemporanea e Museo delle culture migranti “Villa Biener”: a ridosso del poggio che precipita verso la marina degli Aregai, pochi chilometri al di sotto del borgo di Cipressa, si trova un’autentica “villa di delizie”.

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Cipressa