IL MEDIOEVO

 

 

Chiesa di San Gregorio Magno a Pietrabruna,

la Vergine dell’uccellino, 1481

(fotografia Franco Ferrero)

Defilata e posta fuori dei grandi circuiti urbani della Riviera, la Valle del San Lorenzo potrebbe essere considerata un’area periferica dell’Estremo Ponente Ligure anche sotto il profilo storico e artistico. In realtà, ciò non è così vero. Questa vallata dolce e soleggiata di natura alluvionale e sedimentaria, infatti, vanta una sicura antichità e custodisce un sito d’altura la cui frequentazione risale almeno all’Età del Ferro (IV-III sec. a.C.). Si tratta del “castelliere” (o “castellaro”) scoperto alle pendici del Monte Faudo (1149 m.), sulla cima secondaria del Monte Follia (1031 m.): un abitato cinto da mura anulari realizzate nella caratteristica tecnica “a secco” che ricomparirà nelle terrazze olivate (le “fasce”) al tempo dei Benedettini e che, pur con varie interruzioni, fu occupato in epoca pre-romana e augustea (fine I sec. a. C.) sino al basso Medioevo. Il sito, celebre agli addetti ai lavori, ha restituito interessanti reperti legati alla vita domestica e quotidiana (ceramiche, ossa animali, armi, utensili e oggetti d’abbigliamento), all’ambiente naturale e alle colture praticate (essenze e resti botanici di roveri e roverelle, ma anche di farro e frumento), e, infine, all’attività di un’officina per la lavorazione del ferro. Di quest’autentica culla della civiltà locale e dei reperti provenienti da un altro insediamento che sorgeva sulle alture circostanti, il Monte Sette Fontane, si conserva memoria tangibile nel Museo Archeologico ed Etnografico “Giuseppina Guasco” di Pietrabruna, dove la preistoria si fonde con la storia recente di questo antico borgo montano.

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