La Caulerpa

Alga Racemosa

Nome scientifico: Caulerpa racemosa (Forsskål) J.Agardh, 1873

Nome italiano: Alga racemosa

Nome inglese: Sea grapes

Nome francese: Caulerpe raisin

Descrizione: C. racemosa è un’alga facilmente riconoscibile grazie ai piccoli talli eretti con appendici a forma di clava di colore verde, spesso brillante. Si propaga lateralmente creando una rete intricata e spesso ricopre aree ampie. Occasionalmente si possono osservare piccoli talli isolati. Diversa è C. taxifolia che invece ha delle strutture frondose simili alle foglie del tasso, di un verde brillante. A partire dagli anni 80 questa specie ha cominciato a invadere le coste francesi e liguri soppiantando altre specie e alterando le catene trofiche, tanto da aver ricevuto il nome di “alga assassina”.

Dimensioni: C. racemosa specie raggiunge 20 cm di diametro e circa 8 cm di altezza. C. taxifolia nel mediterraneo è affetta da gigantismo raggiungendo anche i 40 cm di altezza.

Habitat: C. racemosa è una specie lessepsiana, introdotta in Mediterraneo tramite il canale di Suez, che sta rapidamente colonizzando aree mediterranee, anche grazie al progressivo riscaldamento delle acque che ne favorisce la sopravvivenza. Si trova su fondi sabbiosi, fangosi e detritici, nei pressi della superficie. L’aumento del suo areale di distribuzione sembra causi danni soprattutto all’ambiente coralligeno più che alle praterie di fanerogame. C. taxifolia invece sembra essere in regressione, anche se non si hanno dati certi. L’interesse sulla distribuzione e diffusione di questa specie è infatti sempre molto alto e segnalarne la presenza e soprattutto l’assenza, consentirebbe di seguirne gli sviluppi nel tempo.

Alimentazione: Entrambe hanno un’alimentazione autotrofa: si nutrono cioè degli zuccheri prodotti per fotosintesi.

Riproduzione: C. racemosa si riproduce per via asessuata, mediante formazione di nuovi stoloni o per frammentazione, anche se periodicamente si assiste anche a una riproduzione sessuale. C. taxifolia non riesce a riprodursi sessualmente ma lo fa asessualmente, solo attraverso frammentazione.

Curiosità: In poco più di 10 anni, dal 1984 quando ci fu la prima segnalazione al 1996, C. taxifolia è riuscita ad occupare oltre 30 milioni di metri quadrati di fondale lungo la costa francese e italiana.

Abitudini: C. racemosa può formare piccole praterie molto fitte, crescendo sopra al substrato e soffocando gli organismi. Ama le acque calde.

Protezione: Nessuna. Entrambe le specie sono però inserite in progetti di raccolta dati per ampliare la conoscenza sul loro attuale areale di diffusione e seguirne gli sviluppi nel tempo (http://www.reefcheckitalia.it/).